The lobster

The lobster - LABS - NUSeh
15 Novembre inizio ore 20

In un futuro prossimo e immaginario essere single oltre una certa età è vietato, pena l’arresto e la deportazione in un grande hotel nel quale si è obbligati a trovare l’anima gemella in 45 giorni di tempo, tra punizioni e questionari assurdi.

Uomini d’affari, professionisti, donne in carriera e individui meno realizzati tutti insieme sono costretti a cercare un affiatamento possibile perchè se non dovessero trovarlo nel mese e mezzo a disposizione saranno trasformati in un animale a loro scelta. Appena fuori dall’hotel c’è un bosco dove si trovano i ribelli, individui fuggiti dall’hotel che vivono liberi e single a cui non è concesso di stare con nessuno. Il protagonista passerà prima nel grande hotel senza trovare quell’amore obbligatorio che troverà in mezzo ai ribelli, là dove non è consentito.

Cosa succederebbe se potessimo andare in deroga ad alcune fondamentali regole sociali? Quante delle strutture, delle convenzioni e delle ipocrisie che il vivere in una società ci impone rimarrebbero tali e quanto invece potremmo sviluppare forme d’interazione nuove? Yorgos Lanthimos sembra chiederselo in ognuno dei suoi film e la risposta che si dà oscilla costantemente tra il pessimistico e il grottesco: non molto cambierebbe, nemmeno una revisione degli assunti di base può salvare l’uomo da se stesso. Dunque c’è di nuovo un mondo a parte, ai confini della società reale (che non vediamo praticamente mai), uno in cui le persone non si comportano più come ci aspetteremmo perchè qualcuno li ha costretti a privarsi di alcune nozioni fondamentali. In questa maniera The Lobster rende esplicito il dilemma di chi, nel mondo occidentale, oltre una certa età sente di avere poco tempo e ha la percezione di dover correre per rimettersi in pari con il modello imperante. Da una parte c’è una tirannia che impone ritmi di vita alienanti e punizioni esemplari, dall’altra un gruppo di ribelli che vive nei boschi. Metafora di grotteschi interessi in comune che il protagonista condivide con quelle che possono essere sue possibili amanti. Scansione degli incontri, il rituale dell’accoppiamento grottesco e l’odio condiviso per chi sembra meno in grado di riuscire ad accoppiarsi, appaiono stavolta come una versione incattivita delle reali dinamiche sociali, la violenza onnipresente, spietata, brutale e insensibile sembra una versione concreta di quella più sottile violenza psicologica operata dal condizionamento sociale. Lanthimos, intricato, denso e convulso da essere difficilmente penetrabile, ma non è difficile leggere nel film una sfiducia nell’organizzazione sociale contemporanea o una rappresentazione della mercificazione dei sentimenti da parte di tutte le istituzioni che si propongono come coagulanti nella ricerca di un altro individuo da amare. Lo stile distante, asettico e impenetrabile della recitazione e il senso di sfasamento metacinematografico conferma l’idea alla base del film, quella di un mondo parallelo in cui ciò che conosciamo non agisce o reagisce come penseremmo.

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Regia di Yorgos Lanthimos
Prodotto da Ed Guiney, Lee Magiday, Ceci Dempsey, Yorgos Lanthimos
Attori Colin Farrell, Rachel Weisz, Jessica Barden, Olivia Colman, Ashley Jensen, Ariane Labed
Produttore esecutivo Andrew Lowe, Tessa Ross, Sam Lavender

Anno 2015
Durata 118 minuti
Grecia, Regno Unito, Irlanda, Paesi Bassi, Francia